Cominciamo dalla fine (che è tanto più mejo): la cena
sopraffina cucinata dalle magnifiche cuoche del borgo. Il menù è (semplicemente) delizioso: si
aprono le danze con un antipasto di terra con crostini e formaggio, segue la
prelibatezza del baffo con la salvia; a continuazione ecco la ricchissima polenta
con sugo di salsicce e costolette servita su fondina in legno (squisita, bbona, abbondante e ben condita!). A ‘sto punto so’ quasi ‘ncinto, (‘sto fijo sarà del Bello?) però spajo la trippa e il relativo
solido in essa contenuto e fo’ posto a le
faciole co’ le cotiche! Fantastici! So’
quase svenuto, ma non posso rinunciare (mae
e poe mae) alla celeberrima zuppa inglese (made in famiglia Tardiolo). Ho perso il conto delle bottiglie di vino rosso -di Fischietto,
of course- che hanno accompagnato l’accidentata peristalsi. Dice il mio fido
& Co, che le bocce che abbiamo scolato, in allegra compagnia, sono state
quelle giuste (e punto!). Che filosofo!
So, però, che mi attenderà una
nottata da rivulticasse mal letto,
liti con la mia signora (purtroppo non ha voluto esser dei nostri), bicarbonato
in grandi dosi, produzione di suoni, tramite l'emissione d'aria che attraversa
il cavo orale proveniente dallo
stomaco attraverso l'esofago, sorto a seguito di processi digestivi, che il
lettore saprà ben identificare, oppure, come extrema ratio, ci sono
le pasticche di Digenzym che l’egregio dottor Lisei mi ha consigliato.
Il vino di Fischietto, di cui
sopra, produce effetti collaterali e contribuisce alla riuscita (piena) della
serata: ci accompagnano dal vivo, con
tanto di musica e di karaoke alcuni calciatori a.ci.di. (regà bevete meno!) tra cui fanno spicco per le notevoli doti canore
gli scatenati fratelli Fringuello, Matteo Palombini e Fabio Urbani. Dulcis in fundo, la coppia di fatto Bello-Bilancini
allietano gli astanti con vari duetti polifonici del repertorio del mitico
complesso alleronese Terra Semi Illusioni,
capitanato dall’indimenticabile Asinello.
Si chiude con una grandissima ovazione di ringraziamento agli organizzatori,
alle cuoche, e con un discorso (discorso!) del nostro maresciallo-arbitro-medico sociale
Moreno Urbani! Fantastico!
Passo alla cronaca sportiva. Mentre
la mi moje abbraccia il dogma
dell’Immacolata Concezione, io mi dileguo al Tardiolo, alle 14.30, per assistere
al match interno col Torgiano. Il
campo è baciato da un sole crepuscolare: la tramontana sferza i nostri volti in
questo sabato marcato dalla decisione del presidente del mio Milan di
(ri)scendere in campo (ma pe’ giocà a
pallone?).
Sugli spalti, noto una discreta
presenza di pubblico a.ci.do, imbacuccato da far paura, e equipaggiato con un arsenale
composto da botti, petardi, bandiere e striscioni (uno dei quali recita così: “Torchiamoli”). Vi sono molte assenze
dovute a lo strino, e poi i cacciatori, i fungaroli (grandi capagni di ordinali
transitano in questi giorni per Allerona), e ancora –con assenza più che giustificata-
le donne e gli uomini d’Allerona impegnati nella preparazione della cena che
concluderà la serata presso la Sala Aurora. Ve
capisco!
Il capotifoso Davide Franzini, al
secolo Cimino, ha la brillante idea di
accendere un gran falò per riscaldarci: meno male che ‘l Cimino c’è!
Il Torgiano, mi riferisce
l’osservatore & Co, è una squadra assai compatta ed esperta; attualmente occupa
il primo posto in classifica nel nostro girone. Torgiano, com’è noto, è un comune
della provincia di Perugia, indicato come uno dei borghi più belli d’Italia (lo saprò io? Ce so stato!). Ha origine
da un castello medievale. Di quest'ultimo non restano che poche mura diroccate
e una torre. Nel XVII secolo, i Baglioni vi eressero un palazzo, che,
negli ultimi anni, una celebre famiglia di viticultori della zona (i
Lungarotti) ha adibito a Museo del
vino. Torgiano è, infatti, rinomata, in Italia e nel mondo, per i suoi vini DOC
e DOCG, tra cui fa spicco il Rosso Riserva (che bontà!).
I fratelli in mutande alleronesi,
scendono in campo (quasi come Berlusca) con Ludovico della casata Urbani tra i
pali (vista la squalifica di Cortellini-Cassiu Clay per 6 giornate!); in difesa
comanda il reparto il re Cochi supportato da Femminelli, Fringuello Simone e
Pietro Bambini. A centrocampo dirigono l’orchestra sinfonica ‘l Varge, Fringuello Matteo, Alessandro
Sciulli e Diego Urbani. In attacco pungono, come (quasi) sempre Sciulli Luigi, ‘l brigante de la Meana, e Papallino, Principe de’ noantri. Fischio d’inizio: partiamo alla nostra
maniera, mettendo il sigillo a.ci.do. sul manto in terra del Tardiolo. Si va
all’attacco con criterio, cercando di concedere pochissimo agli esperti
avversari. Purtroppo, al quindicesimo, alla prima occasione dei rivali, su una
palla vacante in area, il centravanti torgianese, lasciato smarcato dai nostri eroi,
trafigge, a botta sicura, la rete alleronese. Il suddetto nove, è un gran gnagolone (come diremmo noi):
infatti, al minimo contatto con i nostri difensori si butta a terra alla
Chiarugi, invoca l’arbitro, la mamma, con una litania impossibile di Ahi, ohi,
ah, oddio… Non se ne può più! I tifosi a.ci.di. lo sfottono a più non possono e
gli gridano dietro tutti gli sfottò di lamento possibili.
Oltretutto, il portiere avversario è un maestro (diplomato) nel perdere tempo. Il referee fa finta di non veder niente. Ora è il vento, ora la palla non è nella giusta posizione, ora è un centrocampista torgianese che calcia; insomma, ad ogni rimessa in gioco si perdono circa trenta secondi…
Oltretutto, il portiere avversario è un maestro (diplomato) nel perdere tempo. Il referee fa finta di non veder niente. Ora è il vento, ora la palla non è nella giusta posizione, ora è un centrocampista torgianese che calcia; insomma, ad ogni rimessa in gioco si perdono circa trenta secondi…
Torniamo alla partita: come spesso
ci succede, non ci diamo per vinti e ritroviamo la giusta lucidità per far
girare palla, combattendo, dettando i tempi dell’incontro a centrocampo con ottimi
spunti per i nostri attaccanti. Dopo circa dieci minuti, su un’azione da
manuale calcistico, pareggia il grande Little Ball che insacca un pallone
invitante proveniente da destra. Nel bel mezzo del fragore della tenzone, l’arbitro
inizia a vaneggiare fischiando a senso unico (per loro); infatti, sul finire
del primo tempo, su una punizione invertita (era fallo per noi, concesso ai
torgianesi) i nostri avversari tornano in vantaggio: il loro tiro, a dir la
verità non irresistibile, forse a causa del forte vento, si adagia all’incrocio
dei pali nonostante il tuffo del buon Ludo. 1 a 2!
Si va negli spogliatoi per il
meritato risposo. Nel secondo tempo entriamo motivati a cambiare il risultato,
spingendo incessantemente sulle fasce. Purtroppo, perdiamo Matteo Fringuello
per una doppia ammonizione. I dieci opliti riacciuffano il meritato pareggio
grazie alla maestria di Luigi Sciulli, attaccante dai piedi d’oro, il quale,
con una splendida punizione da destra, e da fuori area, aggira la barriera
avversaria. 2 a 2. Gioia infinita sugli spalti!
A questo punto, si cerca la
concentrazione, il fiato e la forza nelle gambe per poter agguantare. E qui,
ahimé, mister Moureno mescola le carte con sostituzioni improbabili; la squadra
oltre che ritrovarsi in inferiorità, risulta sbilanciata. Le mosse che dovevano
essere correttive, risultano, a mio parere, controproducenti; i nostri, troppo
esposti a centrocampo, si dividono in due tronconi. In più, l’arbitraggio
continua ad essere palesemente di parte; e infatti, a dieci minuti dalla
fine, sulla solita palla vacante, dopo non so più quanti rinvii, campanili,
candelabri, frisature e svirgolate, arriva il vantaggio torgianese.
Con due tiri e mezzo gli avversari
di quest’oggi si portano a casa i tre (preziosi) punti.
Restano pochi minuti e, a questo punto, quando dovremmo –in teoria- rimontare, entra un difensore di ruolo: il buon Serranti Nicolò! La mossa della panchina mi è parsa del tutto sbagliata, proprio nel momento dell’assalto finale.
Restano pochi minuti e, a questo punto, quando dovremmo –in teoria- rimontare, entra un difensore di ruolo: il buon Serranti Nicolò! La mossa della panchina mi è parsa del tutto sbagliata, proprio nel momento dell’assalto finale.
Considerazioni finali (senza
pagelle): inizio dall’episodio tragico accaduto in Olanda, con la morte
violenta di un assistente arbitrale. Ci dovrebbe far riflettere.
‘l Bello, tuttavia, quest’oggi non fa lo sbandieratore; è stato relegato al nobile ruolo di raccattapalle! Meglio così, eravamo tutti inferociti con l’arbitro, e un’altra squalifica (e un’altra multa) proprio non ci voleva!
Seconda considerazione: pareggiare con la prima in classifica, in dieci, e a pochi minuti dalla fine, mi sembra un miracolo che l’Immacolata Concezione, forse sollecitata da la mi moje, ci ha concesso; annà a stuzzicà ‘l fomicaio con un’improbabile vittoria, col coltello fra i denti, e all’ultimo sangue, si è rivelata una scelta assai pericolosa. Sarebbe stato meglio, a mio avviso, dimostrare un po’ di umiltà –che nel calcio, come nella vita non fa male- e agguantare il risultato, magari rafforzando il centrocampo.
‘l Bello, tuttavia, quest’oggi non fa lo sbandieratore; è stato relegato al nobile ruolo di raccattapalle! Meglio così, eravamo tutti inferociti con l’arbitro, e un’altra squalifica (e un’altra multa) proprio non ci voleva!
Seconda considerazione: pareggiare con la prima in classifica, in dieci, e a pochi minuti dalla fine, mi sembra un miracolo che l’Immacolata Concezione, forse sollecitata da la mi moje, ci ha concesso; annà a stuzzicà ‘l fomicaio con un’improbabile vittoria, col coltello fra i denti, e all’ultimo sangue, si è rivelata una scelta assai pericolosa. Sarebbe stato meglio, a mio avviso, dimostrare un po’ di umiltà –che nel calcio, come nella vita non fa male- e agguantare il risultato, magari rafforzando il centrocampo.
Terza considerazione: se proprio si
voleva tentare l’arrembaggio, sarebbe stato meglio farlo inserendo un
attaccante e non un difensore, no?
Comunque, grandissimi i nostri ragazzi
e ora… annamo a cena ma la Sala Aurora!