giovedì 29 novembre 2012

Chi dice donna...dice Donna

 
 
In tanti, lo so, vi sarete chiesti, che fine abbia fatto in questi giorni: non sono scappato, amici e tifosi A.Ci.Di, seppur tentato varie volte dalla funesta sorte che si è abbattuta su di me giacché il maltempo mi ha portato un bel da fare; niente, davvero niente, a che vedere con le tragiche e dolorose vicissitudini occorse al nostro territorio (proprio in relazione a questo, vi rimando all’iniziativa della Pro Loco che con tempestività ha attivato una raccolta fondi).
Tra i passatempi di questi giorni, infatti, ci sono state le pulizie generali della cantina, vittima anch’essa dell’impietosa bufera che si è abbattuta sui nostri ginestrici paraggi; giornate consumate così, zuppo (d’acqua e di sudore) e costretto ad ascoltare le lamentele de’ la mi socera, in versione ecologista, sul fatto che “Nun ce so più le mezze stagione” e che “tanto la colpa è tutta de st’inquinamento” perchè  “daje e daje, è venuto pure l’buco nello zono!” (una sorta di Al Gore nostrano insomma!) Guardandomi bene dal disperdere energie, evito di correggerla sul nome scientifico del buco sopracitato, non fosse altro perché l’ozono è “lo zono” da ottant’anni, al pari della “aradio” e della “scolta!”, inteso come imperativo del verbo “ascoltare”. Ci rinuncio.
Il mio ingrato compito era quello di verificare l’integrità dei barattoli delle conserve preparate dalle donne di casa, con devozione e rigorosamente senza Fruttapecche, durante il periodo estivo; “che qui pe’ magnalle, la bocca ce l’hanno tutte, ma quanno se tratta de move le mano..!” Due belve insomma, soprattutto nel momento in cui si è reso necessario devolvere, giusto un paio di barattoli di carciofini, al secchio della monnezza: melodramma!
Orbene, giustificata, come a scuola, la mia assenza, mi accingo a parlarvi di questa nebbiosa e tesa domenica calcistica che, fin dalle prime luci dell’alba, infiamma i bar e i circoli del Paese (inteso come Italia) e non tanto per il match pomeridiano -da noi anche per quello!- ma soprattutto per il serale “Milan- Juve”, sulle cui dicotomiche polemiche (Rigore si? Rigore no? “Moviola in gambo”, reclamata a gran voce dal Biscardi Nazionale e Mister-Onestà-Allegri che inizia la disamina del match sbugiardando la decisione arbitrale) verterà ogni pausa caffè del mio rientro a lavoro, lunedì.
Domenica 25 Novembre, la Chiesa festeggia Santa Caterina da Alessandria, morta nel 305 d.C. probabilmente per mano dell’imperatore Massenzio. La storia vuole che Caterina si presentò a palazzo nel bel mezzo dei festeggiamenti, nel corso dei quali si celebravano feste pagane con sacrifici di animali e che rifiutò quest’ultimi, chiedendo all'imperatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità. L'uomo, colpito dalla bellezza e dalla cultura della giovane, cercò di farla convincere ad onorare gli dei pagani, da un gruppo di retori. Eppure, grazie all’eloquenza della donna, non solo non fu lei a convertirsi, ma loro stessi divennero Cristiani. Fu a questo punto che Massenzio ordinò la condanna a morte di tutti i retori e di Caterina, destinata a spirare su una ruota dentata. Eppure, la morte non deturpò la caparbietà, l’onorabilità e la convinzione delle sue scelte.
Aspetti a me noti e rintracciabili in tutti i volti delle nostre capofamiglia, la cui dignità e i cui principi non hanno avuto e mai avranno alcun prezzo. A differenza nostra che, che ne so, per la tribuna di un derby, venderemmo l’anima al diavolo! Ricordo volentieri, nella Giornata Internazionale contro la violenza femminile, una cosa seria, un insegnamento contadino del povero nonno: “Della casa l’omini so la lana ma le donne so’ la trama”. Parole sante.
Torniamo a noi. Dal momento che si gioca a Mattio, consumo il mio pranzo a casa con più calma del solito e, per sfuggire alle chiacchiere domenicali dei due sergenti in gonnella, su quello che i rotocalchi indicano come lo scoop più gettonato del momento (“l’hae sentito de la pubblicità de Belen in mutande che manna tutte le machine fori strada… che lavoro!”) cerco furtivo lo sguardo del mio fido &Co, da me invitato con lo scopo di eludere le sopracitate, ma che invece si getta nella mischia, dimostrando di avere più padronanza circa la farfallina dell’argentina che sulle regole del fuorigioco. Povero me.
Il pranzo prevede, il classico menù domenicale alleronese: antipasto (misto), tagliatelle al ragù, pollo arrosto con patate e, come dessert, la celebre torta di mele; essendoci ospiti però, emo rispolverato il servizio quello bono. Caffè, doppio-ammazzacaffè e dritti al Tardiolo sulle note di “a noe ce piace de magnà e beve e nun ce piace de lavorà!
Quest’oggi, davanti ad una nutrita compagine tifosereccia, svettano (alcuni anche per stazza! Ste fije crescono a vista d’occhio!) una schiera di afficionados di un arancione fluo che manco i capocantonieri dell’Anas. Idea superlativa che rende, semmai ce ne fosse bisogno, ancor più colorita la nostra greppa! Ne ordino una anch’io.
Sono venuti a farci visita i nero-vestiti del Pilonico, squadra davvero modesta, tecnicamente carente, composta da svariati elementi tendenti agli -anta e pochi altri di primo pelo. Il primo tempo, seppur conclusosi con una sola rete, è uno spettacolo praticamente a senso unico; la maledizione della Dea Eupalla torna ad avvolgere il Tardiolo, lasciando sfumare diverse occasioni perse ad un passo dalla rete; un’onta che andrebbe lavata via il prima possibile.
Le azioni manovrate e avviate dal nostro centrocampo, con la retrovia rossoblù quasi mai impegnata, catalizzano il match fino al prezioso tocco del Principe de’ Ripone; è il suo il gol che spezza gli equilibri e, finalmente, cambia il destino della partita. Il Pilonico, frastornato dalle qualità del nostro reparto offensivo, va sotto, e nemmeno l’intervallo riesce a restituirgli vigore.
I minuti di sofferenza, vissuti nel secondo tempo, saranno scongiurati da un netto 4 a 1 finale. Ma, a me, lo hanno raccontato. E’ stato infatti verso la mezz’ora, che un autoveicolo dall’aspetto familiare, a tutto gasse, suonando il clacson dall’altezza del campo di Michelangelo fino al parcheggio del Tardiolo, ha catalizzato la mia fulminea attenzione. Finisce così; che, spolmonato, raggiungo il bolide fumante e picchiettando sui finestrini appannati, tanto è stato il fiato esalato da quelle grida disumane, con la vena ironica fuori luogo, domando: “qual buon vento?
Finisco ri-accompagnato a casa, coperto di improperi vari, che manco quando in seconda elementare scrissi Habbiamo con l’h, hanno fatto tutta sta confusione. Era la mi moje. Nel ripulire, ha trovato una partita di barattoli de’ mele cotogne (prelibatezza rara, per carità) che a me m’allappano la bocca da morì, ‘nguattata dietro alla lavatrice. Ed è venuta a mandare a male la mia, di partita. In fondo, come darle torto.
Ed ecco a voi le pagelle:
CORTELLINI ALESSIO: Forse è la noia, la causa della sua piccola distrazione: quando ha preso il gol, pare che stesse mettendo su il sugo per la polenta della cena A.Ci.Da (“co tutto quello che c’è da fa, regà, mejo avvantaggiasse!”). Tuttavia dirige alla perfezione, impartisce ordini e manda gli avversari a pelare le patate. CAPOCUOCO. VOTO: 6
FRINGUELLO SIMONE: Del “fringuello” lui ha solo il nome: ha l’occhio di un falco, la furbizia di una gazza, la precisione di un rapace. Sbaglia davvero pochissimo. GALLINA DALLE UOVA D’ORO. VOTO: 7
FEMMINELLI FABIO: Una volta, quando l’uva si coglieva ancora a mano, a noi altri bardassi ci dicevano sempre “Nu le cojete le femminelle, che abbassono l’grado”. Lui, invece, il grado lo fa eccome; dà qualità alla squadra e, spietato, non lascia scampo agli avversari. VENDEMMIATRICE.VOTO: 6 ½
SERRANTI NICOLO’: In un reparto certamente poco impegnato, fa il suo e si gode lo spettacolo. Patatine e birra alla mano, ci sta pure la pennichella. ASSONNATO. VOTO: 6+
URBANI FABIO: Piccoli campioncini crescono: difficilmente prevedibile nei passaggi, sempre attento nelle giocate, il nostro “comodino” sta diventando un solido “armadio”… e pensare che si “compone” tutto da sé! IKEA. VOTO: 7
SCIULLI ALESSANDRO: In un centrocampo rimodellato, ci è apparso a volte precipitoso: i piedi e la classe non gli mancano, ma nelle ultime partite è stato un po’ impreciso. LATITANTE. VOTO: 6
FRINGUELLO MATTEO: A vedere le sue terga per buona parte della partita scaldare la panchina, ci piange il cuore, visto che quando entra giostra il pallone a suo piacimento. Il pelo nell’uovo? Gioca troppo a testa bassa, manco cercasse qualcosa per terra. FUNGAROLO. VOTO: 6 ½
TARDIOLO VALENTINO: Le sue lodi, si sa, le intessiamo ad ogni partita oramai. E forse l’invidia degli Dei lo ha colpito, lasciandolo in panchina un po’ troppo lungo per i suoi/nostri gusti. Le sue qualità fanno sempre la differenza. Ci regala un rigore meritatissimo e un magnifico assist sull’ultimo gol. STAKANOVISTA. VOTO:7
PICCHIO FLAVIO: Zumpa-pa-pa ,zumpa-pa-pa, zumpa-pa-pa-pà. A volte, come nel ballo, è difficile prendere il ritmo giusto quando si entra in corsa e si finisce a pestare i piedi della compagna. Capita, ciò non significa che non si sappia più ballare o che ci si trovi al ballo delle debuttanti. DON LURIO. VOTO: 6
PONTREMOLI ALESSIO: Lo sfonda-reti. Entra dalla panchina e mette a segno la seconda rete in due partite di fila. LASCIA O RADDOPPIA? VOTO: 6 ½
BAMBINI PIETRO: A volte forse suda troppo ed è questo probabilmente che manda in corto la centralina! Stavolta invece “la sega a nastro dell’Acquaviva” non si inceppa e, finché dura la miscela, dà filo da torcere agli avversari. “OMO DE MACCHIA”. VOTO: 6 ½
PASQUALETTI ROBERTO: Ovvero “il ruggito del coniglio”. Sorprendentemente tranquillo, gioca con serenità dall’inizio alla fine e senza tanti fronzoli. Gli riesce davvero bene! SIMPLY THE BEST. VOTO: 7
SCIULLI LUIGI: Tra CheGuevara e Padre Pio; dapprima nervoso, sbraita e si agita come il più incallito dei rivoluzionari. Appena si calma però, ritrova la retta via e mette a segno due reti fondamentali. ESORCIZZATELO! VOTO: 7
URBANI DIEGO: Sta vivendo la sua “seconda gioventù” : come per magia tira fuori dal cilindro buonissimi spunti, lotta e motiva con la grinta di un “bardassetto”. CASANOVA (e non solo con le donne) VOTO: 6 ½
BALDINI FRANCESCO: “C’era una volta il west”: è da subito una lotta all’ultimo sangue tra lui e il portiere avversario; una gara di resistenza, un duello di testa e di piedi. Ma, soprattutto, di cuore, perché il nostro Principe del Ripone ci ha creduto fino alla fine regalandoci davvero un bel gol. PISTOLERO. VOTO: 7
PALOMBINI DAMIANO: Ci è apparso un po’ distratto ma noi sappiamo bene dov’è realmente : con la mente il nostro Palombini Jr si trova appostato alla solina, con una mimetica indosso piuttosto che gli scarpini da calcio, mentre mangia il suo panino con la mazzafegata in attesa di una preda succulenta. Corre e si impegna ma non finalizza. CACCIATORE. (SI, MA DI AQUILONI!). VOTO: 6+






martedì 13 novembre 2012

Scrivono di noi...

Visti gli eventi calamitosi e le difficoltà attraversate dal nostro paese negli ultimi giorni, che non consentono digressioni ironiche su alcun tema, è doveroso manifestare la vicinanza a chiunque ne sia stato colpito e a quanti stiano operando per un ritorno alla normalità. Ce la faremo! 
Per chi comunque volesse notizie riguardo la partita di sabato, troverete qui sotto la pagina tratta dal Corriere dell'Umbria Sport di lunedì 12, scritta dalla promettente Capitana Vanessa. Restiamo  in attesa di sapere se si potrà disputare il recupero previsto per la serata di domani.


lunedì 5 novembre 2012

Finché la barca va...




Sì lo so che qualcuno mi aveva dato per disperso, ma, credetemi, ho passato una settimana infame: l’esimio dottor Lisei, dopo la sconfitta-delusione casalinga col Mongiovino, mi ha gentilmente prescritto delle dosi da cavallo di amlodipina/valsartan per l’ipertensione che mi ha colpito. Infatti, il mio povero cuore rossoblú (mi piaci tu!) ha avuto grosse difficoltà per digerire la batosta interna di cui sopra e sulla quale, volutamente, sorvolo.
Si mormora nel borgo che la dirigenza, dopo il sopraccitato sconforto, e che, col fido & Co, abbiamo deciso di non  narrare, sia corsa ai ripari e abbia convocato varie riunioni me là a Mattio per porre rimedio alla travagliata situazione nella quale c’eravamo cacciati.
Il mio leale collaboratore & Co., esperto arrampicatore-origliatore notturno, riferisce che la società tutta, il presidente-musicista Piazzai, il mister e i giocatori abbiano deciso di vogare tutti in un’unica direzione. Benissimo. I risultati si sarebbero dovuti vedere sin da mercoledì scorso, quando, come ricorderà la tifoseria a.ci.da., la FIGC aveva organizzato, in notturna, la gara di recupero col Monteggabione, di già sospesa, per il maltempo, alcune settimane fa. 
E dire che noi tifosi non aspettavamo altro... Eravamo pronti a far la nostra parte… ma ormai la parola “Montegabbione” sembra iellata: Giove Pluvio, che è nei cieli, ha voluto, di nuovo, scaricare la sua ira sul campo dello Scalo che sembrava, a dir il vero, l’Oceano Atlantico! 
Pare che 'l Bello, forse indignato per l’ennesimo rinvio, abbia avvistato una coppia di delfini nell’area adiacente agli spogliatoi e abbia intrapreso un’allegra conversazione con gli animali di cui sopra, insegnando loro la versione fischiata dell’inno del Piazzai presidente. Roba da matti! 
Comunque, nel borgo, gli anziani e gli stregoni-sciamani consigliano agli agricoltori nostrani, in caso di siccità prolungata, nei duri mesi estivi, di recarsi in mezzo ai campi e di gridare, a squarciagola, una sola parola: Montegabbione! 
Funzionerà. Altro che rogazioni, penitenze, processioni e novene per la Madonna dell’Acqua! Provateci: pioverà di sicuro!
E così, tra un diluvio e un altro, noi tifosi rossoblú abbiamo dovuto attendere il sabato per (ri)vedere i nostri ragazzi all’opera.
Si giocava nei pressi di Castiglion del Lago, contro il Vitellino (qualcuno mi ha suggerito di preparare uno striscione con su scritto: Regà magnamolo 'sto vitellino!). Che carino!
Io e il fido & Co, dopo esserci liberati delle nostre gentili consorti  infiliamo la strada pe’ Vilalba, alla volta di Fabro-Chiusi-Castiglion del Lago.
Il mio buon collaboratore, armato di aipadde regolamentare, ha scovato (e prenotato) un tavolo per due al ristorante DivinPeccato, sito nel borgo di Panicarola, nei pressi di Castiglion del Lago. 
Lo chef Nicola Fanfano e il sommelier Mirko Torrini (attenzione: non è parente del nostro Ciucciornia!) ci accolgono con un ottimo menù autunnale composto da uno sformato di pecorino in salsa di funghi porcini, gnocchi di patate fatti in casa con crema di gorgonzola e castagne, petto d'anatra scaloppato in salsa d'uva, terrina di tiramisù in salsa di cacao, in abbinamento con un modesto rosso della tenuta Il Poggio Controsole, caffè (e ammazzacaffè). Conto onesto. Servizio ottimo.
Come sempre, arriviamo giusto in tempo per il fischio d'inizio. Assente il nostro Moggi, per impegni vari con la bacchiatura delle olive (e con la fornace), la bandierina-lancia spetta al buon Lorenzo Bilancini. 
Il campo in erba trae in inganno lo spettatore sprovveduto: la gramigna invade il manto (falso) verde!
Mister Mou schiera una formazione maschia con Cortellini, i fratelli Fringuello, i fratelli Urbani, Picchio, Femminelli, capitan Varge, Cochi, Pontremoli e ‘l brigante de la Meana.
In panca si accomodano il Principe de’ Ripone, il nostro amato ball, Nicolò Serranti e l’Assessore.
Gli avversari rispondo da par loro con una compagine altrettanto agguerrita. Si lotta senza tregua su ogni palla. Si sente il sudore e il contatto dell’avversario in ogni contrasto. Mi piace...
Non piove e lo spettacolo è assicurato. Andiamo sotto di un gol, nonostante la palese dimostrazione della nostra superiorità tecnica, a causa di un cincischiamento difensivo (qualche volta, però, cari fratelli in muntande, un calcione alla viva il parroco non fa mica male!).
Comunque, a me il gol del Vitellino è parso in netto fuorigioco, però comincio ad invecchiare e i miei occhi ci fanno poco: chiedo lumi agli opliti in campo.
Si comincia a vogare, tutti in una direzione (vi ricordate della promessa?), per acciuffare l’agognato pareggio. Riesce nell’impresa Luigi Sciulli, il quale, con l’archibugio pronto, insacca, alla Del Piero, una punizione dalla tre quarti! Fantastico! Questo ragazzo ha i piedi d’oro! Santo subito! Lo porteremo in processione al posto di Sant'Isidoro!
La lotta continua furibonda e il buon Picchio deve abbandonare la tenzone alla fine del primo tempo, a causa delle legnate ricevute nelle sue estremità. Anche capitan Varge busca in silenzio; noi soffriamo per le sue delicate caviglie e preghiamo in silenzio il Santo Patrono Anzano (co' la zeta!) di proteggerlo dai dardi nemici.
Inizia la seconda parte della contesa. Si soffre e si rischia da entrambe le parti, con occasioni da gol che si succedono in un batter d’occhio.
Prendiamo un altro gol su calcio piazzato: da posizione laterale un calciatore del Vitellino lancia verso la porta difesa da Cortellini; la barriera si apre, la palla filtra e il nostro number one se la trova davanti all’improvviso. Respinta alla bell’è meglio del nostro che un attaccante rivale, da due passi, infila in rete. E’ il 2-1. Ripartiamo. Rischiamo di brutto, ma andiamo all’arrembaggio come non si vedeva da tempo. 
Allo scadere del 90º, in zona Cesarini (di cui parlerò in un’altra occasione), ancora ‘l Brigante ottiene il meritato pareggio: in una bellissima azione corale a.ci.da, Papallino, alla stregua del buon Milito (Diego), scodella la palla in area per la zucca di Alessio Pontremoli, il quale, con una leggera deviazione, offre allo Sciulli la palla del pari! 
Esultanza (minoritaria) rossoblú! L’arbitro concede ben sette (sì, avete letto bene: 7) minuti di recupero. Io vado in fibrillazione, ma i nostri difendono la trincea con tutti i mezzi a disposizione. Finale al cardiopalma che lascia la singolar tenzone sul 2-2. 
Giusto e meritato (a nostro avviso) da ambedue le squadre. Bravissimi!
Questa è la squadra che vorremmo vedere tutte le settimane. Continuiamo così!
Torniamo a casa. Ci attende un’ora di viaggio. Stanchi, ma soddisfatti, canticchiamo il vecchio motivetto della Berti (Orietta).. Finché la barca va, lasciala andare… Proprio così!

Ed ecco a voi le nostre pagelle.

Alessio Cortellini:
Prova più che onesta la sua. Ha salvato, più volte, il risultato. Una saracinesca automatica. Voto: 6 ½

Simone Fringuello:
Buono in difesa e in attacco. Deciso e in gran forma. Ma quanti polmoni ha 'sto bardasso? Voto: 7

Fabio Femminelli:
E’ il nostro Chiellini. Roccioso. Tosto (in qualche occasione lo è anche un po’ troppo). L’agonismo che porta addosso lo aiuta a rimediare qualche sbavatura tecnica. Verga Putrio. Voto: 6+

Massimo Cochi:
Finché il fisico regge, ci regala una grande prestazione. Poi si sacrifica per gli altri e ci riesce! Generoso e altruista. Voto: 6 ½

Fabio Urbani:
Si guadagna il pane con estrema diligenza. Può fare di più, ma è sulla strada buona. Esce per crampi nel secondo tempo. Voto: 6+

Matteo Fringuello:
Della saga fringuellesca, davanti alla difesa cerca di far gioco ma non sempre ci riesce. E’ ancora in fase di rodaggio dopo un serio infortunio. Lo aspettiamo. Voto: 6

Valentino Tardiolo:
Ingaggia duelli all’ultimo sangue e d’altri tempi. Sembra un mediano metodista della tv in bianco e nero. Busca anche in maniera stupenda. Rocky Marciano. Voto: 6 ½

Flavio Picchio:
Come il Varge di cui sopra, solo che ci rimette una caviglia. Esce alla Enrico Toti dal reticolato della trincea acida. Gladiatore: 6+

Alessio Pontremoli:
Buon primo tempo. Peccato, però, che si diluisca un po’ nella ripresa. Il suo intervento sul secondo gol è decisivo. Noi, però, pretendiamo di più! Voto: 6

Diego Urbani :
L’altro figlio della Rita e del Gufo, oltre ai gadget (ombrelli, set da vino, ecc.) sa sfoggiare un gran primo tempo. Manovra intelligentemente e s’inserisce alla perfezione. Nella ripresa, però, non rende come quando occupa la posizione del trequartista. Voto: 6 ½

Luigi Sciulli:
Il nostro amato Brigante, mette in bella mostra il suo vero mestiere: il mattatore. Il primo gol su punizione è da incorniciare. Bentornato! Voto: 7

Nicolò Serranti:
Entra nel secondo tempo ma ha qualche difficoltà ad inserirsi nella tenzone calcistica. E’ vero anche che l'attaccante perugino che controllava era una brutta gatta da pelare. Voto: 6-

Francesco Baldini:
Spunti interessanti, ma discontinui. Ha il merito di calibrare, da maestro, il cross del nostro secondo goal. Lo aspettiamo fiduciosi. Voto: 6

Riccardo Tiberi:
Stanco e addolorato, dispone di pochi minuti. Ma, attenzione, per poco non ci regala la palla della vittoria. Voto: 6

Mister Moureno:
Questa volta era difficile sbagliare formazione. Ci azzecca in pieno e facciamo risultato. Bravo (e con un pizzico di fortuna che non guasta). Voto: 6+