martedì 22 maggio 2012

Tu chiamale, se vuoi...


Piove forte al Tardiolo. Ma non sui nostri volti.
Finisce 1 a 3, dopo uno spettacolo certamente non irresistibile, sostenuto anche da una terna arbitrale simpatizzante (non per noi, ovvio!), la corsa dell’ACD verso la finale dei pleioffe. Il Dio del calcio, si sa, ce lo siamo già raccontati, spesso riesce ad essere spietato e, a quanto pare, con noi, ce l’ha messa davvero tutta.
Eppure restiamo lì, aggrappati co’ le scarpe della festa, ad una greppa pantanosa, stretti stretti (che stamo più calle!) e madidi di guazzara manco fosse gennaio, a intonare l’inno a squarciagola, sotto agli ombrelloni, come un colorato patchwork primaverile. Lì, a resistere al tempo che passa e ai reumatismi, senza alcun rammarico. Lì, fino alla fine di una partita di calcio che non racconteremo perché, nel pomeriggio dei saluti e dei bilanci, il calcio deve entrarci poco e niente.
In fondo, è bene sottolinearlo, in queste mie “ciarle da caffè” per dirla alla Brera, e più in generale, in tutta questa nostra storia, il campo da gioco, più che a terreno di incontro-scontro, è stato assunto a pretesto per condividere ricordi di una volta, per sconfiggere l’infausta sorte che spesso sembra essere riservata ai piccoli paesi, come il nostro. Tanto affascinante quanto, spesso, tanto vuoto. Ebbene sì, siamo qui a scrivere di come ce l’abbiamo fatta, di quanto oggi quest’allegra armata brancaleone pallonara di uomini e donne, ancor prima che di calciatori o tifosi, cronisti, o esperti di pallone, questo paese, l’abbia riempito.
Nel tentativo di ringraziarvi tutti per l’ultima volta, certo che dimenticherò qualcuno, sappiate che ognuno non è stato meno importante:
A Massimo Tardiolo, ne sarà fiero;
a Gianni Tiracorrendo,
ad Alessandro Piazzai che ne ha rilevato gli oneri;
alla veracità così sguaiata eppure così vitale del Bello,
e gli improperi sfonna timpani di Ciucciornia;
al Maresciallo medico Moreno,
alle ventiquattrore incasinate della Presidenza tutta,
e a Massimo che le riordina;
la parata in volo di Cortellini,
e la disponibilità di Ludovico;
ai cross e anche agli occhi azzurri di Badabeis,
alla grinta di Nicolò,
ai Fringuello, che ci hanno scelti tra tanti,
al Fico, per quando tornerà,
alle Ficate, ma anche no!
Al matador Magistrato,
all’innata classe dell’Assessore, perché resti con noi;
alle geometrie di Riccitelli,
i “colpi di testa” di Pietro,
e le galoppate di Gasparri;
all’euro-punizione di Giggi;
alla fascia meritata dal Capitano,
e le fasciature alle sue deboli caviglie (famole de’ pero!);
al perenne supporto di Daniele Baldini,
e la cazzutaggine di Giorgione;
a Lorenzo il Magnifico,
e Diego, Cuor di Leone;
al senso del goal di Panico,
e al polverone che alza Frullicone;
al possesso palla di Alessio,
alla spensieratezza di Damiano,
alla disponibilità di Marco e Jacopo;
agli occhi sgranati dei bambini dopo un goal del Principe,
alle scelte, più e meno giuste,
alla purezza d’animo di Mister Mou;
alla Pro Loco e al Sindaco,
a chi da bardassetto ‘na volta mi disse: “Ricordite che ‘l pallone è tonno!
Alla mi moje (je facesse!),
alla ninnica del Gufo e i sonnellini di Papalla,
che poi, come farà a russà in mezzo a tutto quel putiferio!
A chi passa per la questua
e chi la fa;
alle cucine dell’Anna,
a quelle della Renata;
agli scoppiettanti (di nome e di fatto!) siparietti del Cimino,
a Colavolpe e la sua sfida trentennale ingaggiata con gli arbitri;
agli spogliarelli del Cinese,
anche detto Luca Sardella
per la maestria nello sradicare gramegna;
allo Zio,
a Prepo,
ai goal con dedica per il Bello,
e le bandierine scaraventate come giavellotti al grido di “Farabutto”;
alle illusionistiche riprese di Luca P.
A chi indossa la maglia,
alla Giuseppina che le rammenda;
alle palle giocate, perse e quelle al piede,
a quelle che si sono rotte;
ai colpi di tacco, di testa e quelli di culo,
ai “Che te venisse ‘n colpo!”;
Ai vostri applausi sotto la curva,
alla voce che trema;
al bombo bono,
a Sirio che brinda con me;
per tutte le foto ricordo già incorniciate
e quelle ancora da scattare…
GRAZIE.

venerdì 18 maggio 2012

Di birre, tifosi e puttanate

 



La pinta (non la caravella), com'è noto, è un'unità di misura utilizzata generalmente per i liquidi. Corrisponde a poco più del mezzo litro nostrano. Ne vanno pazzi gli inglesi i quali, quando ne ingeriscono quantità maggiori a 5-6, cominciano a sbossolà (come diremmo noi). Gli esempi, nel mondo del calcio, non mancano. Sorprende, però, che una ditta come la Carlsberg voglia conquistare il mercato britannnico con uno spot incentrato sulla formazione della tifoseria british e sulla denigrazione -poco elegante, a dir il vero- di uno dei geni più grandi che il mondo del calcio abbia mai conosciuto: Diego Armando Maradona. Vederlo lì di spalle, seppur per pochi secondi, con la ramazza in mano e la casacca della nazionale argentina, ha ferito al cuore l'orgoglio dei supporters biancoazzurri. Al pibe de oro, i sudditi di Sua Maestà, non hanno mai perdonato una partita giocata ai mondiali del Messico, nel 1986, nella quale Maradona segnò un gol di mano (la famosa mano de dios), e, posteriormente, dribblò ben sei avversari (portiere compreso) e segnò uno dei gol più belli nella storia del calcio mondiale. Nello spot, curiosamente, manca il pallone; altrimenti, il signore di spalle, dai capelli folti e ricci, il bidello con la maglietta albiceleste, avrebbe abbandonato la ramazza e, ne siamo sicuri, avrebbe  insegnato ai giovanotti inglesi come si tirano le punizioni. I geni, si sa, con o senza saggina, sono così!

mercoledì 16 maggio 2012

Vespri, caldo e questua




I vespri solenni conteranno, quest'oggi, sull'indispensabile (!) presenza de la mi moje, e avranno luogo alle ore 18, presso la chiesa di Santa Maria. Ed io, per cercare di tenere sotto controllo la quiete familiare nei giorni dedicati al santo patrono, le ho promesso di accompagnarla ad ascoltare Don Luigi (non Sciulli, purtroppo!) che dal pulpito salmodia (spero solo che non mi faccia leggere le Antifone! Me ce mancava solo quello!).
Il pranzo è scivolato via tranquillo dopo il solenne giuramento di partecipare  alla preghiera del tramonto (regà, che me tocca fa!). In questo modo ho un paio di ore di libertà che trascorrerò al Tardiolo col mio fido & Co. al fianco dell’amata Acd Allerona. Appuntamento, come sempre, al Palazzo, con tanto di berretto da tifoso a.ci.do., borracce piene stracolme di liquido caro al Dio Bacco (fresco fresco), finestrini aperti, ventagli giganti offerti generosamente dalla signora del mio collaboratore, sandali e magliette estive usate l’anno scorso a Montalto. Insomma, ci manca l’ombrellone, il secchiello, la paletta e l’ochetta, e invece di dirigerci verso gli spalti del Tardiolo, potremmo, tranquillamente, imboccare la via del mare. Fa caldo. Il tenente colonnello Morico non ha sbagliato, e l’afa proveniente dai paesi africani ci colpisce.
Sugli spalti vi è una forte presenza dei fratelli (senza mutande atletiche) dello Scalo, tifosi di ogni età, capotifosi che inneggiano al santo Anzano (sempre co’ la zeta!), ricordandoci che il rampollo della famiglia degli Anici è sempre, e comunque, uno di noi. Voe mette! W Sam! Il professor Zirilli, abituato a ben altre temperature, è l’unico che sopporta stoicamente il caldo e offre ai capotifosi alleronesi delle lezioni (a gratise) di trigonometria applicate al gioco del calcio. Grazie! 
Felice, del bar ‘l Po Vecchio, sviaggia con diversi boccioni, che dormono, per ora, su un comodo letto di ghiaccio.
Soffro per i nostri ragazzi: alcuni di loro iniziano il riscaldamento bardate da fa' paura: oltre alle pesanti magliette a righe rossoblù (mi piaci tu!) -probabilmente non hanno seguito le cronache del suddetto colonnello dell’Aeronautica militare-, osano vestire le majiette de la salute (bianche) sotto la casacca! Ma che volete pijà, 'l morbillo da concallamento?! Roba da matti!  Caro Presidente: qui serve una tenuta estiva per i ragazzi. Se la meritano!
A proposito di presidenza. Appena il mio fido & Co, inizia a stappare la prima borraccia (sostiene, senza fallo: l’acqua a le mure e 'l vino ma le muratore!), ci va di traverso il primo sorso: veniamo a conoscenza, infatti, della forte multa che la Figc ci ha rifilato per il comportamento da noi tenuto durante la fatidica finale di Coppa Umbra. 
Ebbene, udite, udite (!), questi signori, con una linguaggio burocratico assurdo, deliberano che la nostra amata società dovrà provvedere al pagamento di euro 350 per comportamento offensivo dei nostri tifosi nei confronti di un tesserato del Preci (non sapevamo, però, che 'l bardasso si era fatto veramente male, e ce ne scusiamo), la qual cosa scatenò la reazione dei supporters rivali, con tanto di zuffa (prontamente sedata). Non si fa menzione, però, del pacchetto di pistacchi lanciato sulla zucca del giornalista-difensore Nicolò Serranti! Che ingiustizia! Attenzione! Non è finita qui. Dovremo pagare altri 40 euro per il lancio di fumogeni ed altri oggetti non specificati nel referto. 
Al grande Cinese viene imposta una pesante squalifica, sino al 23 maggio, per comportamento protestario e irriguardoso (meno male che nun s’è gnudato!) nei confronti del referee. Il buon Coltellini Alessio viene squalificato per gare quattro, avete letto bene (!), perché, essendo stato espulso all’85’, veniva colto, secondo l’abitro, of course, quasi coi guantoni da pugile, un coltello tra i denti, due bombe a mano, nell’atto di precipitarsi, qual Rambo de Ficulle (!), sulle tribune a dar man forte ai nostri nella rissa di cui sopra. Se so’ ammattite
La Sega a nastro dell’Acquaviva riceve il regalino di una gara di squalifica, e il nostro Brigante della Meana, una misera ammonizione (n confronto a quest’altre sanzione so’ seme de zucca!). Quindi, tifosi, alleronesi, festaroli di Sant’Anzano (sempre co' la zeta!) e Sant’Isidoro (due de noe!), urge una questua per far fronte alle spese sopraccitate. Contiamo sulla vostra generosità a.ci.da. (regà, sta finale c’è costata come 'na Coppa Campioni organizzata ad Anfield Road !).
Torno alla cronoca. Il match non ha storia. La Nuova Gualdo Narni è avversario facile: liquidiamo la partita in trenta minuti, il tempo giusto e necessario di cui ha bisogno Luigi Sciulli per trafiggere, per ben due volte, la porta rivale.
Il primo gol arriva al 13’, su un rigore sacrosanto commesso ai danni del nostro Ibra de la Meana, al secolo Alessio Pontremoli (Alé, mi fa piacere vederti giostrare a centrocampo!), e, il secondo e definitivo, su un’azione magistrale di contropiede condotta dal Principe de Ripone, little ball, che serve da par suo il Brigante Sciulli, il quale uccella, senza pietà, il portiere rivale. Gioia infinita sugli spalti. Giri a non finire delle nostre borracce, boccioni, birre, e qualsiasi altro liquido che serva a mitigare il caldo libico. Noi siamo appostati sotto le scarse piante site sulle greppe del Tardiolo e lodiamo la scelta di Mister Moureno di voler schierare, quest’oggi, Cortellini tra i pali, in difesa 'l trenino de lo Scalo (bentornato, campione!), Urbani Fabio, l’Assessore e Fringuello Simone; a centrocampo Varge nostro, Fringuello Matteo, l’Ibra de la Meana di cui sopra e il buon Frullicone; in attacco i due bomber Sciulli e Ball.
Dopo i gol ci dedichiamo a starcene tranquilli ma a l’ombra fitta, a bere e a fare programmi per la festa del santo patrono. Due sussulti ci scuotono dal tepore estivo: un paio di brutti falli su Alessio Gasparri che costringono il nostro Eurostar ad abbandonare il rettangolo di gioco (che sfortuna!), e una clamorosa caduta, a centrocampo, di un giocatore narnese che rovina sulle delicate caviglie di capitan Valentino (un melone enorme, di color nero seppia, lo accompagnerà per diversi giorni). Bestemmie, invettive, maledizioni e improperi vari rivolti ai poco eleganti (e pesanti) avversari. Mister Mou fa girare un po’ la panca e permette ai nostri ragazzi un refrigerio meritato. Il bottino è al sicuro e sabato prossimo, nonostante gli infortuni, proprio alla vigilia della festa in onore del Santo Isidoro, affrontiamo il Sangemini in casa. Il colonnello Massimo Morico ha previsto un forte calo delle temperature e potremo assistere –ne siamo sicuri- ad un magnifico spettacolo sportivo. Io guadagno la via di casa fra i primi. Mia moglie mi attende per il vespro. Mentre rincaso, ripasso mentalmente il Magnificat (non vorrei che Don Luigi me lo chiedesse e mi trovasse impreparato: Magnificat  anima mea Dominum, et exultavit spiritus meus, in Deo salutari meo…). Praticamente, vo' 'n chiesa a costituimme!
Le pagelle le lasciamo per un'altra occasione: bravi tutti; qui si vota solo per il caldo: 110 e lode (con dignità di stampa!).

sabato 12 maggio 2012

Ecchice ma le pleioffe!



Ieri sera, dopo il concerto della banda, ho fatto fatica a spiegare a un capotifoso, incaricato dell'approvvigionamento del bombo sulle greppe del Tardiolo, che cosa sono i play off (le pleioffe, per dirla con il nostro). Credo di non essere riuscito nell'impresa e il buon compaesano ha infilato la strada di casa non troppo convinto delle mie ragionate spiegazioni sportive. Ci proverò, di nuovo, nel pomeriggio.
I nostri calciatori Nicolò Serranti e David Panico, hanno lanciato da qualche mese un interessante pubblicazione intitolata ViviAllerona (come la fija del poro Anzano, ha sottolineato il mio fido & Co!) e  mi hanno chiesto di scrivere un articolo sulla festa in onore del santo patrono.
Ho accettato con piacere l'invito e rimando, da queste pagine, alla lettura della cronaca calcistica-antropologica-storica (troppe cose, me sento male...).
Inutile dire che vi aspetto al Tardiolo per la gara con il Gualdo Narni. Se vedemo me lì!
W Sam!

giovedì 10 maggio 2012

Sente come trona!


La prima domenica calcistica di maggio, l’ultima del nostro campionato, al Tardiolo sembra inverno pieno. Lampe, trone e fulmine; la fine del monno! E io, avendo imballato le calosce e gli impermeabili in soffitta, torno a casa, in anticipo, zuppo fradicio, dopo una memorabile giubbata d’acqua. Avendo anche tracciato co’ le calze tutto il percorso del corridoio fino al ripostiglio, compro una guerra coniugale che avrà fine soltanto nella tarda serata di martedì.
Confesso, con enorme dispiacere, di aver resistito poco meno di un tempo quindi, per la cronaca della partita, vi rimando all’articolo scritto sul Corriere da Vanessa, certamente più giovane di me e dall’osso sicuramente meno umido. Mesa che a settembre vo’ in pensione per davero!
In ultimo, volevo comunque segnalare, oltre al rientro dal primo minuto del nostro “Trenino dello Scalo” che torna a scorrazzare sulla fascia, procurando anche il rigore, la gran voglia dei nostri di portare a casa il risultato, quello che ci ha regalato un meritato quanto inatteso terzo posto. Bravi ragazzi, bravi tutti!
E sabato pomeriggio, ci vediamo al Tardiolo (tempo permettendo!) per la prima dei play off.

martedì 8 maggio 2012

Scrivono di noi...

Cari tifosi, nel caso vi fosse sfuggito, pubblico l'articolo apparso lunedì sul Corriere dell'Umbria Sport che racconta del nostro terzo posto! Per ingrandire, cliccate sull'immagine:

Dalla posta: VII trofeo "Cuore rossoblù"



Cari lettori, scusandomi per la prolungata assenza, dopo aver ripristinato le funzioni del blog, vi giro la mail che svela il nome del vincitore della cena offerta dallo sponsor presidenziale MAESTRI DEL COTTO. Ringrazio il Presidente Alessandro per aver studiato questa bella iniziativa. Ecco a voi il testo: "Per la lucidità che usa nei novanta minuti e più in generale per essere stato un punto di riferimento dell'intera stagione; perchè non solo ha dimostrato doti tecniche e testa sulle spalle ma si è sacrificato per la squadra andando a ricoprire i ruoli necessari senza avanzare pretese, il Cuore rossoblù di oggi è: TIBERI RICCARDO."