sabato 31 dicembre 2011

La trasferta





Cari tifosi a.ci.di, 
in attesa del 2012, vi invitiamo a leggere un bellissimo racconto di Stefano Benni intitolato "La trasferta". 
Lo dedichiamo a tutti i supporters alleronesi che hanno macinato chilometri e chilometri per seguire la nostra amata squadra. 
Buon anno (rossoblù!).


Mi ricordo ancora il giorno della trasferta. A Firenze c'era Fiorentina-Bologna, e si decise di noleggiare un pullman. Così la mattina puntammo tutti la sveglia alle cinque e mezzo per svegliarci in tempo. Io fui il primo ad arrivare, alle otto, e trovai l'autista che dormiva acciambellato nel volante. Dieci minuti dopo arrivò il geometra Buzzi con un thermos pieno di tortelloni burro e oro, la moglie e un bambino, che però era venuto solo per accompagnarli in vespa. Buzzi tirò fuori una carta geografica d'Europa, e cominciò a studiare il percorso. 
Era molto preoccupato perché la moglie aveva un grande terrore delle gallerie, e temeva che si sarebbe buttata giù nel tratto appenninico. Io non lo ascoltavo perché mi stavo divertendo un mondo a scoprire i comandi del pullman. 
Ce n'erano un'infinità, come in un aereo di linea, e riuscii quasi subito a far scontrare i due tergicristalli che si ruppero in vari pezzi. Arrivò Codoni con una pelliccia di lontra lunga fino ai piedi con bottoni rossi e blu a coccarda. Con lui c'erano tre bambine e tre bambini. I bambini erano completamente avvolti in sciarpe rossoblù che impedivano loro qualsiasi movimento, e rotolavano come gli eroi dei western quando cercano di slegarsi. 
Le bimbe erano vestite: una da torero, una da spazzacamino e una da Colombina, con un vestito spiovente di pizzi, e così truccata che una macchina di nottambuli reggiani si fermò e cominciò a chiedere «Bellona, quanto vuoi?» 
Alle nove e mezzo arrivò la banda Fornara trascinando due damigiane di vino su un palchetto a rotelle. Alle undici arrivò Ferrari con due pugili della Sempre Avanti! che camminavano in posizione di guardia e per presentarsi, invece di dar la mano, punzecchiavano col jab sinistro. 
Disse che li aveva portati perché voleva essere protetto in caso di tafferugli. I due sedettero su due poltrone vicine e cominciarono a picchiarsi selvaggiamente. Arrivò Rapezzi in canottiera, braghe corte, calzini arancione e scarpe traforate, e cominciò a suonare la fisarmonica. 
Arrivò Gubbioli con una gallina dipinta di rosso e blu che lanciava urla di agonia. Arrivò Naldi che era convinto che si andasse all'Abetone, ed era vestito da sci con due scarponi modernissimi che avevano l'ultimo gancio che si allacciava sotto la gola come un papillon, e camminava chino in avanti perché aveva sul berretto un pompon di ghisa per tenere meglio il peso a valle. 
Aveva due sci a noleggio, lunghi tre metri e trenta, con due attacchi di sicurezza così perfetti che appena vedevano un tipo sospetto si sganciavano e andavano a morderlo in una gamba. Mentre Cavazza li montava sul tetto, Naldi dovette tenerli fermi perché ringhiavano come mastini. Alle dieci svegliammo l'autista per partire: questi aprì gli occhi e disse di non essere l'autista, ma uno zingaro che era salito sulla corriera vuota perché non sapeva dove dormire. Il vero autista era andato a bere un attimo. Infatti in quel momento lo vedemmo uscire a quattro zampe dal bar. 
Si passò una mano sulla bocca, poi disse «Siamo pronti» e cercò di salire sul pullman, ma perse l'equilibrio e scomparve nel differenziale. Intanto lo zingaro se n'era andato, e Codoni cominciò a dire che non era uno zingaro, ma il vero autista, e che quello che diceva di essere il vero autista era uno zingaro, e c'era qualcosa di poco chiaro, e non si convinse neanche quando gli spiegammo che lo zingaro vero era quello che era andato via, anche perché gli aveva rubato le scarpe, e Codoni pur di non darci ragione disse che era venuto senza. 
Intanto il vero autista riuscì a venir fuori da sotto al pullman e disse che aveva bisogno di bere qualcosa di forte perché s'era preso paura. Noi prendemmo tutti posto nelle tre poltrone vicino alla moglie di Buzzi, che era una bionda naturale con due tette come due tacchini, e lasciammo il resto del pullman quasi deserto, tanto che i bambini cominciarono a giocare a pallone sette contro sette. A mezzogiorno finalmente l'autista partì, tirò una prima fino ai novanta e inchiodò di colpo. 
Io andai a sbattere il naso sul sedile davanti nel panorama del Cervino, Buzzi si gonfiò un occhio contro il lago di Misurina al tramonto e Rapezzi si spaccò due denti sulla piazza storica di Assisi. La strada era ostruita dalla banda Lanzarini, macellai, con una bandiera di quattordici metri, campanacci da mucche, tamburi, maracas, bandoni di benzina, piatti da banda e zamponi chiodati. Salirono in cinquantotto, già tutti senza voce: uno di loro suonò un colpo di gong e i due della Sempre Avanti! lo massacrarono in pochi istanti. 
Contammo i bambini, che però si spostavano a una velocità tale che la stima era molto approssimativa. Ferrari ne contò centocinquantasei divisi in due squadre. Per fortuna Gubbioli ebbe l'idea di fischiare un minuto di raccoglimento per la tragedia di Superga, e da fermi ne contammo ventuno. 
Ce n'era uno in più: scoprimmo che avevamo contato anche Schiassi, che era un fontaniere molto piccolo che era già caduto nove volte nelle fogne riparando i lavandini. Schiassi si offese moltissimo, e noi gli chiedemmo scusa, dicendo che non era poi tanto basso, era giusto, e che si mettesse a sedere. 
L'avevamo già calmato quando Tirelli ebbe il cattivo gusto di chiedergli se aveva avvisato Biancaneve che non rientrava a mangiare, e Schiassi lo aggredì con una chiave inglese tentando di spalarlo. Finalmente partimmo. L'autista guidava con assoluta perizia e padronanza, anche se al casello dell'autostrada cadde dal finestrino per prendere il biglietto. Alla prima galleria noi cercammo subito di spogliare la moglie di Buzzi, che imbarazzatissima offriva a tutti gomma da masticare e chiedeva «Dov'è finito mio marito?». 
Buzzi era sul tetto perché non poteva sopportare il rumore degli sci che sbattevano, e stava cercando di legarli con la cintura. Sull'autostrada c'era un sole meraviglioso: l'avvocato Della Lana, noto menagramo, disse «Che splendida giornata» e tutti ci toccammo. Infatti in quel momento si udì un tuono e una nuvola enorme coprì il cielo. 
Cominciò a piovere. L'autista si alzò dal suo posto e venne a sedersi vicino a noi, dicendo che tanto il tergicristallo non funzionava, e lui non vedeva un accidente. Rapezzi chiese se qualcuno sapeva cantare la Montanara e tutti cominciarono a guaire come lupi. Un bambino Codoni tirò una pallonata in faccia a un bambino Cecconi a gioco fermo, e Ferrari lo espulse dal finestrino giù per una scarpata vicino a Roncobilaccio. 
Intanto Codoni padre continuava ad asserire che l'autista era uno zingaro, che il vero autista era il finto zingaro che gli aveva le scarpe, e continuava a chiedergli di che tribù fosse. Ferrari strisciava tra i sedili tentando di impadronirsi della gallina mascotte. Noi avevamo completamente spogliato la signora Buzzi che spiritosamente stava al gioco e continuava a chiedere dov'era il marito. Buzzi era sempre sul tetto, flagellato dalla pioggia, e cercava di dare una polpetta avvelenata agli attacchi. Io riuscii a fare un buco nella fisarmonica di Rapezzi, e ne uscirono venti stecche di sigarette. 
A questo punto l'autista tirò fuori un violino e cominciò a suonare un'aria tzigana. Codoni saltò in aria urlando «Avete visto!», ma l'autista spiegò che non era uno zingaro, e che aveva imparato a suonare per vincere la monotonia dei lunghi viaggi. Codoni non sembrò convinto, e anche qualcuno di noi. 
L'avvocato Della Lana disse: «Si va che è un piacere, eh!» e subito forammo tutte e quattro le gomme e quella di scorta esplose come una bomba. Decidemmo di fare una sosta all'Autogrill. Subito ci dividemmo in varie direzioni. Cecconi andò a scrivere "Forza Bologna" su tutte le auto del parcheggio. Rapezzi partì in direzione dei cessi per andare a rompere tutte le catenelle e Galli cominciò ad andar giù dalla porta con cellula fotoelettrica finché essa impazzì tagliandolo per il lungo. Noi entrammo tutti per bere qualcosa, meno Ferrari che scivolò in cucina per farsi arrostire la gallina. 
Ordinammo sei caffè, ma appena si sentì il dlin dello scontrino i due della Sempre Avanti! stesero la cassiera con una serie di ganci al corpo. Intanto i bambini si erano lanciati nel labirinto del supermarket e segnavano con una croce nera tutto quello che volevano comprare. 
Quasi nessuno riuscì a bere, anche perché nel caos dell'ordinazione collettiva la commessa era fuggita strisciando attraverso le nostre gambe, e alla cassa era finito un tedesco. 
La signora Buzzi, coperta alla bell'e meglio con dei Cleenex, riuscì a recuperare quasi tutti i bambini, e a vuotare le loro tasche dagli zamponi. Rapezzi uscì con un duomo di Milano fatto di conchiglie alto quasi due metri, che aveva ottenuto presentando lo scontrino per un fernet. Risalimmo al pullman, dove i due della Sempre Avanti! tenevano fermo l'autista mentre Codoni lo schiaffeggiava intimandogli di confessare e di leggergli la mano. 
Quando eravamo già tutti seduti, arrivò di corsa Galli: dopo il trincio della fotoelettrica si era rimesso insieme alla meglio legandosi un foulard stretto al collo, ma ogni tanto le gambe gli si aprivano e finiva a terra in spaccata. 
Finalmente partimmo, e giungemmo al casello: sfortunatamente avevamo sbagliato strada ed eravamo a pochi chilometri dal San Bernardo, cosicché dovemmo sentire la partita per radiolina. L'autista fuggì e rapì Codoni, portandolo nella sua carovana; la moglie di Buzzi sparì con uno dei due pugili e Galli andò metà a trovare dei parenti al Tarvisio e metà senza meta. 
Tornammo a casa, e proprio alle porte di Bologna Buzzi riuscì a legare gli sci, ma rimase impiccato a uno striscione della Fiera campionaria. Erano le tre di notte. Il Bologna perse sei a zero dopo essere stato lungamente in vantaggio.

(Stefano Benni, Bar sport)

2 commenti:

  1. Auguri a tutti gli alleronesi!

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  2. ASPETTANDO LA TRASFERTA DI ATTIGLIANO,VI FACCIO UNA DOMANDA :RICORDATE CHE STRACCIO DI RIGORE CI NEGARONO,L'ULTIMO SECONDO DI GIOCO,la prima di campionato ?? Speriamo ricapiti lo stesso arbitro. BRRRRRR Brividi. Cerchiamo di continuare positivamente questo torneo ! FORZA ALLERONA

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