giovedì 22 dicembre 2011

Senza luce


Sì lo so che ridò ‘l pillotto co’ la mitica canzone dei Dik Dik (regà, m’è rimasta impressa perché c’ho quasi preso moje co’ ‘sto lento!), ma come si potrebbe intitolare questo scritto che narra le sorti del match disputatosi sabato 17 dicembre in quel di Guardea? Non saprei…
Sulla strada che dal borgo conduce alla ridente località amerina, il mio fido & Co., oggi in vena di ricordi scolastici, mi illumina sui Saturnali, un ciclo di festività della religione dell’antica Roma, dedicate all'insediamento nel tempio del dio Saturno che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre. A volte penso che è mejo la compagnia de la mi socera! Almeno, si je se dà da beve se zittisce…
Secondo il dotto cronista alleronese, i sopraccitati festeggiamenti sovvertivano l'ordine sociale giacché gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi. Insomma, una specie di sfilata carnecialesca. Ah, la compianta professoressa Rotili come sarebbe contenta d’ascoltà ‘l su ex alunno!
Giungiamo in perfetto orario, via Tenaglie-Stacciarelle-Casaline, a Guardea. Qui, il buon & Co., mi ha preparato un tour del borgo che inizia dalla piazza Panfili su cui si affaccia la Chiesa parrocchiale, ove possiamo ammirare una pregevole Annunciazione, del XVIII secolo, di Jacopo Zoboli.
Si prosegue per la piccola Chiesa di S. Egidio risalente al XIII secolo, nella quale fanno spicco due tele di pregio: un S. Vito del XVIII secolo, opera di Sebastiano Ceccarini, e un S. Egidio, del XVII secolo, di Tommaso Nasini.
Lo scatenato & Co. vorrebbe trascinarmi nella visita dei ruderi dell’antico castello di Guardea Vecchia. Lo richiamo all’ordine, rammentandogli la missione che i tifosi alleronesi hanno affidato a noi (allegri) cronisti in trasferta: seguire la nostra amata squadra e no annà ‘n giro a fa’ le turiste!
La crisi e il colesterolo si fanno notare e, imbacuccati da far paura, rinunciamo al pasto al ristorante e consumiamo, in fretta, e a la solina, due panini co’ la fettina ‘mpanata che la moglie del mio fido compagno ci ha preparato per l’occasione (la mia, ormae, manco me prepara più la borraccetta pe’ la trasferta! ‘n giorno de queste m’aspetto ‘na notifica dell’Avvocato Mariani pe’ ‘l divorzio…). Il vino, una sola boccia per carità, è quello della cantina di casa mia.
Il match esterno è previsto per le ore 14.45 ma, quest’oggi, non si sa bene per quale motivo, l’arbitro ha fischiato l’inizio della gara quasi alle 15.10! Incredibile!
Segnalo sugli spalti la presenza degli ultras alleronesi Gufo, la famiglia Cannas, i Riccitelli (senior and junior), Jacopo e vari amici-tifosi dello Scalo. Torna, nel ruolo di linesman, il mitico Moggi. Scendiamo in campo con le maglie rossoblù (mi piaci tu!) a righine e i nostri rivali sfoggiano delle orrende casacche bianco-azzurre.
A parte la lunga lista di assenti e l’infermeria ormai cronicamente piena, Mister Moureno è riuscito a mettere insieme una formazione interessante.
Purtroppo, alla prova dei fatti, vuoi per un po’ di nervosismo, vuoi per un po’ di presunzione e/o sufficienza, questi modesti cronisti preferirebbero non formular verbo sul primo tempo giocato dai nostri ragazzi. Come potremmo definirlo? Il buon & Co., suggerisce l’aggettivo insulso, ma credo sia troppo generoso. Fatto sta che i nostri amati tifosi a.ci.di., forse infreddoliti, forse annoiati dallo spettacolo a cui stanno assistendo, preferiscono far ritorno al borgo natio dopo il due a zero che gli avversari del Guardege ci rifilano all’inizio del secondo tempo. I nostri non corrono, o corrono pochissimo, sbagliano i passaggi più elementari del decalogo del calcio infantile, ignorano il concetto di misura, distanza e velocità, rifiutano i preziosi insegnamenti di geometria euclidea che tanti buoni frutti hanno dato alla nostra compagine. Che cosa starà succedendo? Secondo l’amico & Co., è il segno del sagittario, mobile e di fuoco, governato da Giove, con Mercurio in fase di esilio, a danneggiarci. Sarà?!
Comunque, io e il fido & Co. resistiamo: abbiamo cognac a sufficienza nelle nostre borraccette e siamo sigillati ermeticamente con le sciarpe a.ci.de. Siamo, però, un po’ avviliti.
Il primo gol che abbiamo subito quest’oggi, dopo solo un quarto d’ora di gioco, è dovuto a un rigore commesso, in scivolata e da tergo, dal grande Gasparri Alessio. Il secondo, invece, al ’55, è scaturito da un bel tiro da fuori area.
Se perde, e basta! Ebbene, udite, udite, quando sembrava ormai che la partita fosse chiusa, un rigore a nostro favore ha cambiato il corso degli eventi. Il “mostro” Papallino viene scalciato in malo modo sui parastinchi da un difensore rivale. Il nostro (che galatuomo!), invece di buttarsi a terra alla Chiarugi, continua la sua corsa in area seppur col passo cambiato a causa dell’evidente fallo. Il referee aggiusta le cose: calcio di rigore che il brigante de la Meana trasforma da maestro. A questo punto, tifosi alleronesi tutti, la nostra amata squadra si è destata dal letargo.
Il principe de Ripone carica sul groppone le nostre, e in un’azione da manuale semina, in velocità, la difesa rivale, ed incrocia, sul secondo palo, un tiro che vale il pareggio a.ci.do. Nun me lo sarebbe mae creso! L’esultanza mia e di & Co. si bagna con diversi cognacchini (tanto per non perdere l’abitudine!). La riscossa alleronese travolge gli avversari, incapaci di porre un argine allo straripare delle nostre azioni, guidate, quasi tutte, dal condottiere Ball. Ed è ancora sua maestà Baldini, inteso come Francesco, in una manovra corale di contropiede, ad offrire a Luigi Sciulli il pallone del vantaggio a.ci.do! Incredibile ma vero! & Co. me scola la borraccetta, ed è tramortito da ‘n mezzo infarto a causa dell’emozione!
Il freddo e il buio calano sul manto spelacchiato del Guardege. Si accendono i riflettori per gli ultimi minuti del match. Al 97’ di questa incredibile gara, i nostri avversari acciuffano il pareggio in un’azione di contropiede nella quale una serie di errori infantili permettono ad un attaccante avversario di presentarsi a tu per tu col nostro Ludovico Urbani (facciamo correre, per circa trenta metri, con la palla al piede, un rivale!? Paron Rocco ma ‘ndo’ see?). 3-3! Da non crederci! Ebbene sì, finisce così.
Gli ultimi trenta minuti di gioco sono stati a senso unico. I nostri ragazzi, quando vogliono, non hanno rivali. Quel che non ci è piaciuto è stato il nervosismo presente in campo, la mancanza di solidarietà fra compagni, lo scarso altruismo, il poco senso di responsabilità, la svoglietezza dominante. Tutti concetti che ‘l Bambinello (spero) provvederà a riparare nei prossimi giorni.

(ho atteso la partita di Coppa Umbra, col Pietrafitta, per pubblicare questa cronaca. Mentre sto scrivendo queste mie ciance mi giunge la notizia dell’ottima prestazione dei nostri. Seppur rimaneggiati, con solo undici calciatori –alcuni dei quali acciaccati- a disposizione, con Marchignani venuto espressamente da Roma, con Alessio Pontremoli che ha abbandonato il posto di lavoro per indossare la casacca rossoblù (mi piaci tu!), e con lo storico Cinese in attacco, gli opliti alleronesi hanno vendito cara la pelle e hanno mantenuto intatte le possibilità di superare il turno di coppa). Il risultato finale è stato di 3-2.
La nostra assenza (giustificata) di allegri cronisti in trasferta era dovuta, fondamentalmente, all’età veneranda che non ci permette più di esporci alle temperature polari di questi giorni. Perdonateci.)
Ed ecco a voi le nostre pagelle:

LUDOVICO URBANI: buon rientro con due ottimi interventi. Saremo ripetitivi (lo sappiamo!); comunque grazie di esserci. Voto: 7
ALESSIO GASPARRI: nel marasma generale, forse è un po’ ingenuo nel procurare il rigore dei guardeesi. Si infortuna. I nostri migliori auguri di Natale e di una buona guarigione. Voto: 5.5
FABIO URBANI: (detto anche l’Innominato). Ci è parso quest’oggi abbastanza in palla (anche con la lingua). Voto: 5.5
RICCARDO TIBERI: oggi, l’Assessore, nella gran confusione naufraga anch’egli. Ha vissuto momenti migliori. Voto: 5.5
DIEGO URBANI: Parte difensore centrale (sic!!). Torna a centrocampo appena subito il primo gol. A Guardea si è distinto più per le chiacchiere che per il gioco. Voto: 5+
MATTEO PALOMBINI: partecipa attivamente anch’egli all’acceso dibattito con i compagni. Svirgolate, campanili e candelabri. Voto: 5.5
RAFFAELE BATTISTI: si distingue per essere tra i più attivi del coro (ma almeno lotta!). Voto: 6
MATTEO FINGUELLO: i tenori sono altri e lui canta poco. Cerca, invece, e con buon criterio, di giocare a pallone. Tra i pochi eletti. Voto: 6.5
ALESSIO PONTREMOLI: aspettiam che sbocci (però, nel frattempo, passa ‘sto pallone, Ale’!). Voto: 5.5
LUIGI SCIULLI: ha il notevole merito di infilarla per ben due volte e, in una giornata così, non è poco. Voto: 6+
FRANCESCO BALDINI: in forma smagliante. Quando ha ricevuto palloni giocabili ha demolito, quasi da solo, il Guardege. Un gol strepitoso. Un rigore procurato. Un assist per Sciulli. Fuoriclasse. Voto: 8+
SIMONE MAGISTRATO: entra, si infortuna ed esce. Peccato! S.v.
MARCO MARCHIGNANI: il ragazzo è sempre a disposizione. S.v.
DAVID PANICO: chiamato in causa, risponde alla grande facendo quel che dovrebbe sempre fare. Voto: 6.5
DAMIANO PALOMBINI: che strano! Un minuto in campo per assistere in diretta al pareggio! S.v.
MISTER MORENO BALDINI: a parte il solito colpo a sorpresa iniziale invero subito corretto (ma perché schierare ‘l Cholo centrale?), si ritrova a gestire una squadra apparsa svogliata e confusa. Non ci sentiamo di colpevolizzarlo. Voto: 6

2 commenti:

  1. Caro AMinadab, il Bambinello ti porterà un po' di carbone. I nostri ragazzi sono giovani e qualche volta si comportano così. Bisogna capirli. Buone feste.

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  2. VISTO CHE E' QUASI NATALE FORSE 6 STATO UN PO' SEVERO,MA LA TATTICA DELLO SCAPPELLOTTO SEGUITO DALLA CARAMELLA NON HA MAI FATTO MALE A NESSUNO ! UN ABBRACCIO A TUTTI I RAGAZZI ED ANCHE AI MENO RAGAZZI E AUGURI DI 1 SERENO NATALE(Anche ad AMINADAB e C.)

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