venerdì 2 dicembre 2011

Tre e cinque che ne riportavo fanno otto


Io, che ho passato tanti guai con la matematica (regà, ho fatto il liceo classico) ma ho sempre guardato oltre, io che proverbialmente le nummere le do. Meno 27, meno 26, meno 25… Settimana segnata dall’attesa impaziente delle prossime festività Natalizie alle quali il nostro borgo si prepara, conto alla rovescia, con creatività e dedizione tutta A.Ci.Da. Ve ne renderete conto, alleronesi tutti, dalla frequenza con cui il nostro campanaro doc Aristodemo Carletti, figlio della sempre irriverente Vinolia, percuote gli inconfondibili ed emozionati idiofoni di Piazza della Chiesa, scandendo il nostro tempo. 
Ora mi spiego perché il capo-tifoso pirotecnico, dotato di camera con vista sul torrione, Nicolò anche detto Er Miccetta, ultimamente si presenti alle partite con evidenti borse sotto agli occhi in tinta rossoblù. ‘N se dorme mae?!
Ovunque si respira aria frizzante e dalle travi, quasi pendono le salcicce. Si mormora che il dottor Carmine Ialonardi, in farmacia, abbia già esaurito le scorte di Malox. Chiuderete gli occhi, amici miei erbivori convinti (consolative co’ le cardine, che so’ de stagione!) ma questo è il periodo del maiale e io già da ‘n paio de sere p’addormimme conto chile e chile de cotiche, fegatelle, mazzafegate e busicchie, recitando con compiacimento in direzione della consorte, come una preghiera, il sacrosanto proverbio tratto dalla tradizione calabrese per cui: “chi se sposa è contento ‘n giorno, chi ammazza ‘l maiale gode ‘n anno”. Venisse presto la tramontana!

Sette giorni passati sulla brace così, tra un profano che profuma di salvia e rosmarino, e il Sacro. E’ domenica 27 novembre e la Chiesa Cattolica celebra l’Avvento, tempo cristiano che precede il Natale e dà l’avvio ad un nuovo anno liturgico. Quattro settimane scandite da un tempo di silenzio, di attesa e di più intensa preghiera, in cui i parametri sacri del nostro amato parroco, anima rossoblù, si colorano di viola. Nella prima lettura domenicale, Don Luigi ha confortato fedeli e tifosi invitandoli a camminare nella luce del Signore, li ha esortati alla speranza di un nuovo cammino, che poi è un po’ come voler uscire dalle tenebre.

Onoriamo questo preambolo profetico, con un viaggio verso Montecchio, comune al confine tra il territorio orvietano e tuderte; un andirivieni di curve pericolose degne del profilo destro e sinistro di Giuliano Ferrara. Borgo rurale fortificato, tipicamente medievale, è stato edificato attorno al XII secolo e presenta un tessuto urbano, fatto da vicoli, piazzette e case dalla storia millenaria. Come dire, forma e sostanza. Quest’ultima è rappresentata in particolare, dal prodotto tipico che per eccellenza rappresenta queste zone nel mondo: l’olio di oliva DOP. 
Tornerò con piacere da queste parti l’8 dicembre, giorno in cui inizierà proprio la Festa dell’olio, in cui tour culturali e gastronomici culmineranno nei vari mulini con tanto di degustazione delle bruschette. Chettelodicoafa! Vada per un frugale pranzo a base di erte fette di pane casareccio tostate sui carboni, salate e cosparse di abbondante olio e strofinate con mezzo spicchio d’ajo, cosa necessaria prima di condividere relazioni pubbliche tifoserecce. So il peggio.

Costretti a sopportare il mio fiato infernale, scendono in campo tra i pali Ludovico della casata Urbani; arretrati sfilano Marchignani, la Sega a nastro dell’Acquaviva e Palombini senior; a centrocampo Mister Mou comanda di giostrare a Frullicone, Riccitelli, l’Assessore Tiberi e il Cholo. Il reparto offensivo è dapprima affidato a Ball Ball e Panico. Mosso dalla volontà di non tediare gli aficionados A.Ci.Di, in queste giornate festose in cui, tra sale grosso e budelli commestibili, il tempo vola, e volendo anche rendere il giusto plauso alla partita di Coppa giocata dai nostri mercoledì 30 a sera, mi scuso per il ritardo nella pubblicazione e prometto di non dilungarmi sui dettagli delle partite, raccontando di due match giocati in pratica a senso unico, in una sola metà campo. 
In questa congiunzione piena di sacralità, le nuove maglie blaugrana iniziano ad ottenere l’effetto desiderato conducendoci, a distanza di tre giorni, a due prestazioni convincenti e dilaganti. Pensate ‘m po’ che segna anche ‘l Fico!

Prendiamo il largo a Montecchio, squadra ultima in classifica del nostro girone con appena 1 punto, grazie ad un bel colpo di testa (calda) del Palombini di cui sopra che inzucca la sfera dell’1 a 0. C’è una luce in fondo al tunnel. Nel secondo tempo, poi, con l’entrata di Capitan Tardiolo, l’Ibra della Meana (bentornato!), Gasparri, Bilancini e Sciulli, il mister cambia le carte in tavola ma la musica rimane invariata; anzi, diamo inizio ad una sinfonia da brividi. 
Ed arriviamo al gol, una, due, tre, quattro volte. Uno, nella confusione, ad opera del leggendario Lorenzo Il Magnifico Bilancini; come dimenticare la sua corsa impazzita in direzione della panchina e l’altrettanto epica scena di nudo del Cinese dedicata agli amanti del genere “Natura morta”, che si straccia le vesti venendo prontamente allontanato dal campo. Azzarderei anch’io uno straccio di striptease se non fosse che i calzettoni purezza che tento di sfilarmi, all’olfatto, se la giocano con l’acqua di bollitura della coppa. Momenti di follia collettiva.

Dopo una decina di minuti di agonia, in cui se possibile mangiamo più gol dell’intero anno, arriva il triplete. Conto ciò che conta sulle dita della mano; so’ in ecstasy. E a questo punto spenderei due parole in più necessarie per dare a Gigi quel che è di Gigi; pur entrando a gioco inoltrato riesce a imporre la stazza da campione di cui noi non c’eravamo dimenticati. Senza azzardare un distinguo, alla fine, applaudo gli undici, anzi i sedici, anzi tutti i mutandoni A.Ci.Di.

Passiamo, amati lettori, al capitolo Coppa Umbra: serata fresca e umida presso il campo dei fratelli della Romeo che non distoglie la tifoseria A.Ci.Da ben sigillata nelle nuove felpe made in bello, sciarpe, coperte e aiutata dal solito bombo. Prendiamo posto sulle gradinate, siamo in tanti, quanto basta per intavolare numerose discussioni con la tifoseria (composta esclusivamente, o così mi è parso, da sole donne) ‘gnorante parranese. Nel parapiglia deve intervenire anche il dirigente Torrini-Ciucciorna per cercare di calmare gli animi.
La serata è da citazione: i nostri, scendono in campo con Ciuco (t.v.tttttt.b. Ma scusime, perché non resti con noi?) tra i pali, l’Innominato (peccato non poter sottolineare la sua buona prestazione su queste pagine!), il Fico, il Cannavaro de’ Bardanella e Varge, più tardi sostituiti per problemi fisici. ‘Sti parranesi menano come fabbri ferrai
A centrocampo giostrano Frullicone, Tiberi, Fringuello e Pontremoli (ma perché svaria sulla fascia?). In avanti si battono Papallino e Re David.  Iniziamo giocando al massimo, a senso unico, non lasciando agli avversari il tempo di costruire. Il meccanismo, oliato e raffinato, della nostra amata squadra funziona a puntino: ci riescono passaggi puliti, e la velocità la fa da padrone. I rivali sono imbambolati; picchiano, vergono, danno botte, sculacciano, malmenano, bastonano, legnano, randellano, pestano, battono, ma di calcio proprio un bel niente.
Qualche avversario (extra large) doppo la partita, quanno sarà ito a casa, e avrà raccontato a la su moje de la figuraccia, j’avrà detto che c’era un tal Ball che sembrava n’anguilla??
Grazie ad un’ottima prestazione collettiva (entrano anche Bilancini, Riccitelli, Sciulli, il Cholo e Magistrato) riusciamo a ribaltare il risultato avverso dell’andata contro una squadra ostica sul profilo della personalità. Il secondo tempo è un campo di battaglia: i nostri rivali sanno solo picchiare (gente impallata, è vero che bisogna seguir la fede del compianto Rocco, ma senza esagerare!). 
Chiudiamo il match 10 contro 7: una sottrazione troppo difficile anche per me. L’arbitro soffre de’ tendinite a forza de tira’ fori i cartellini rossi! La partita finisce 3 a 0, ed è spettacolo. Un plauso particolare ai ragazzi che con la tigna e la concentrazione giusta hanno dominato largamente, e a Ball Ball Ball unico autore delle reti che sfodera una prestazione super, azzeccando gli spazi, i tempi, inserendosi sempre correttamente e stoppando puntualmente.
Tre e cinque che ne riportavo fanno otto, anche per me che ho imparato a conta’ sulla pelle de li diti; ‘na botta perché nun sapevo li numeri, ‘n altra pe l’ugne sporche. Stasera mi prendo la mia rivincita. Tra una chiacchiera e un’altra, s’è quasi fatta mezzanotte; è il giorno di Sant’Ansano (winter). Chissà che anche lui non sarà fiero di noi…
Allora, W SAM e W ACD!


4 commenti:

  1. Come ,quasi,sempre 1 BRAVO al cronista,che ci strappa sempre un sorriso.Un elogio ai Bimbi che escono a testa alta da una settimana difficile.In particolare 1 abbraccio a Bilancini(anche x la pizza) E a Fabio Urbani e Matteo Palombini che,in Coppa,hanno giganteggiato. La chiudiamo sta settimana con un TRIS ??? FORZA ALLERONA

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  2. UN ELOGIO A PARTE,A S.ANSANO !!!

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  3. Grandissima prestazione in Coppa Umbra dei nostri baldi giovani. Bravissimi! Il Santo Patrono ci ha dato una mano. Le tifose rivali erano veramente ignoranti ma la nostra signorilità si è imposta. Continuiamo così!

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  4. Siamo una squadra fortissimi!

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